Le ferite dell'Armenia
Il genocidio dimenticato e gli sfollati del Nagorno Karabakh
ARMENIA PROJECT - NOVEMBRE 2024
Un nuovo progetto unisce Luca Di Bianca e Nova Lectio, il canale YouTube di Simone Guida dedicato alla creazione di documentari sulla geopolitica e questioni sociali con più di 1 milione di iscritti.
Insieme al videomaker Giovanni Andrea Murgia, i tre ragazzi sono partiti per “dare voce a chi non ha voce” in direzione Armenia, lavorando sulla creazione di un documentario in uscita a febbraio 2025 con interviste dirette che vuole approfondire la questione del Nagorno Karabakh e del genocidio perpetrato dal governo dei Giovani Turchi durante la prima guerra mondiale che ancora oggi è una tematica “scomoda” per gli equilibri delle relazioni internazionali.
"Ripenso ai vari armeni che ho conosciuto nel mondo, tutti con quell'inspiegabile velo di tristezza, tutti sempre come sotto il peso di una qualche immensa ingiustizia. Come gli ebrei ma senza la loro forza, l'arroganza di quelli. Gli ebrei, grazie al fatto che la loro tragedia è parte della coscienza di questo secolo, son come riusciti a creare un sentimento che il mondo deve loro qualcosa. Gli armeni no. La loro sofferenza è stata per certi versi simile a quella degli ebrei, ma il mondo non gliela riconosce, non è stata fatta nessuna giustizia e a loro non è stata data nessuna Israele". Tiziano Terzani, Goodbye Lenin. La storia dell'Armenia è quella di una terra antica, ricca di cultura e resilienza, situata tra Europa e Asia. Gli Armeni si considerano discendenti degli Urartei, un popolo che abitava la regione intorno al lago di Van già nel IX secolo a.C. Secondo la tradizione biblica sono i discendenti di Hayk, pronipote di Noè, la cui arca si arenò sul monte Ararat (foto in basso) dopo il diluvio universale. In onore del loro leggendario antenato gli armeni chiamano il loro paese Hayastan, la terra della tribù hayk. Nel corso dei secoli, l’Armenia divenne un regno potente, raggiungendo l’apice sotto Tigrane il Grande nel I secolo a.C. quando il suo territorio si estendeva dal Mar Caspio al Mediterraneo.Uno degli eventi più significativi nella storia del popolo armeno fu la conversione al Cristianesimo nel 301 d.C., che rese l’Armenia il primo Stato al mondo ad adottare questa religione come ufficiale. Questo evento fu seguito dalla creazione dell'alfabeto armeno nel 405 d.C. da parte di Mesrop Mashtots, un'invenzione che rafforzò l'identità culturale e spirituale del popolo armeno.
Tuttavia, l’Armenia è stata spesso teatro di conflitti a causa della sua posizione strategica. Nel corso del Medioevo, subì invasioni da Persiani, Bizantini, Arabi e Turchi. Per un periodo, gli Armeni trovarono rifugio nel Regno di Cilicia, un piccolo Stato fondato nel sud dell’Anatolia, che fu un importante alleato dei Crociati.
La situazione peggiorò durante il dominio ottomano e persiano, che videro l’Armenia divisa e oppressa. Il momento più tragico arrivò durante la Prima Guerra Mondiale, con il genocidio armeno del 1915-1916, in cui circa 1,5 milioni di Armeni furono deportati e uccisi dall'Impero Ottomano. Questo evento ha lasciato una ferita profonda nel popolo armeno.
Dopo un breve periodo di indipendenza dal 1918 al 1920, l'Armenia divenne parte dell'Unione Sovietica fino al 1991, quando finalmente riconquistò la sua indipendenza con il crollo dell’URSS. Da allora, l’Armenia ha cercato di affermarsi come uno Stato sovrano, nonostante le sfide, come il conflitto con l’Azerbaigian per la regione del Nagorno-Karabakh.
La storia dell'Armenia è una testimonianza di forza e perseveranza, un viaggio segnato da momenti di grandezza e profonde sofferenze, ma sempre guidato dalla volontà di mantenere viva la propria cultura e identità (in basso Madre Armenia).
IL CRISTIANESIMO
Il panorama religioso dell'Armenia rurale richiamò fin dal 40 d.C. missionari cristiani tra cui gli apostoli Bartolomeo e Taddeo. Secondo la tradizione, Tiridate III proclamò il cristianesimo religione di stato nel 301. d.C. dopo essere stato curato dalla pazzia da San Gregorio armeno Illuminatore che avevo trascorso 12 anni imprigionato in un pozzo infestato dai serpenti situato sotto il monastero di Khor Virap (in basso).
IL GENOCIDIO ARMENO
Il genocidio armeno fu un massacro sistematico e pianificato perpetrato dall'Impero Ottomano tra il 1915 e il 1923, durante e dopo la Prima guerra mondiale. Circa 1,5 milioni di armeni furono uccisi attraverso deportazioni forzate, marce della morte nel deserto e esecuzioni sommarie. Questo crimine, considerato il primo genocidio del XX secolo, mirava a eliminare la popolazione armena dall'Anatolia, dove viveva da secoli. Nonostante il riconoscimento ufficiale da parte di molti paesi, il genocidio è ancora negato dalla Turchia, generando tensioni diplomatiche e un dibattito storico-politico tuttora vivo. In bassoimmagini dal museo del Genocidio e le interviste fatte ad una famiglia e ad una ragazza imparentate con le vittime.
IL NAGORNO KARABAKH
La questione del Nagorno-Karabakh riguarda una disputa territoriale tra Armenia e Azerbaigian, esplosa con violenza dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Questa regione, abitata in prevalenza da armeni ma formalmente parte dell’Azerbaigian, ha dichiarato l'indipendenza nel 1991, scatenando una guerra che ha causato migliaia di vittime. Sebbene un fragile cessate il fuoco sia stato raggiunto nel 1994, il conflitto è rimasto irrisolto, con periodiche escalation, fino al settembre 2023, quando l'Azerbaigian ha lanciato un'offensiva per riconquistare la regione, da anni teatro di scontri tra le due nazioni. L'operazione ha portato rapidamente alla capitolazione delle forze armene locali, con oltre 200 vittime tra i separatisti armeni e circa 65.000 persone costrette a fuggire verso l'Armenia. Questo ha segnato la fine dell'autoproclamata Repubblica di Artsakh, che sarà formalmente dissolta il 1° gennaio 2024.L'offensiva ha causato una crisi umanitaria con migliaia di profughi e crescenti accuse di "pulizia etnica" da parte dell'Armenia. Tuttavia, Nikol Pashinyan, il primo ministro armeno, ha scelto di non intervenire militarmente. Questo atteggiamento ha suscitato critiche interne e proteste nel Paese. Parallelamente, Armenia e Azerbaigian stanno lavorando a un accordo di pace che potrebbe essere firmato entro la fine del 2024.
Questo conflitto riflette dinamiche geopolitiche complesse, tra il ruolo della Russia come garante della pace (contestato per la sua mancata reazione), i rapporti di Armenia e Azerbaigian con il blocco occidentale e altre potenze regionali come Israele.
In basso una famiglia di esuli dal Nagorno Karabakh
MONASTERO DI GHEGARD Fondato nel IV secolo, la sua storia è legata alla Sacra Lancia (Ghegard) che avrebbe trafitto il costato di Cristo, oggi al museo di Echmiadzin....la signora l'avevo già incontrata 7 anni fa, in basso la vecchia foto e poi quest'ultima
GARNI,il Tempio costruito nel I secolo d.C. è un raro esempio di architettura ellenistica in Armenia e l'unico tempio pagano sopravvissuto dopo la cristianizzazione del paese.
La Sinfonia di Pietre di Garni è una formazione geologica straordinaria di colonne basaltiche simmetriche che crea l'aspetto di un organo naturale lungo le pareti del canyon del fiume Azat.
NOVARANK fondato nel XIII secolo, il monastero fu un importante centro religioso e culturale armeno, noto per essere stato sede del vescovo e per le opere del celebre architetto e scultore Momik.
TATEV Il monastero risale al IX secolo ed è un capolavoro architettonico situato su una spettacolare scogliera; fu un importante centro spirituale, educativo e culturale dell'Armenia medievale.Visita in una scuola di Tatev dove abbiamo intervistato un'insegnate ed una ragazza del Nagorno Karabakh rifugiata
ECHMIADZIN è considerata il centro spirituale della Chiesa apostolica armena e sede della Cattedrale cristiana più antica cattedrale del mondo. All'interno del museo si trovano alcune reliquie tra cui (foto in basso) un pezzo della croce e la lancia di Longino che trafisse il costato di Gesù crocifisso.
Il LAVASH armeno è un pane sottile e soffice, simbolo della cultura e dell'ospitalità del Caucaso. Preparato con farina, acqua e sale, viene cotto in forni tradizionali chiamati "tonir", acquisendo un gusto unico e autentico.
SANTA GAYANE Il nome della chiesa si deve a Gaiana, o Gayane, una badessa romana martirizzata con altre vergini nel IV secolo per ordine del re armeno Tiridate III.
GEGHHOVIT In Armenia gli scacchi sono considerati una parte fondamentale della cultura e dell'istruzione, al punto che sono insegnati come materia obbligatoria nelle scuole primarie.
NORATUS Il cimitero di Noratus è famoso per la sua vasta collezione di khachkar, le antiche croci di pietra intagliate.
SEVANANK il monastero di Sevan è situato sulla penisola del Lago Sevan ed è celebre per la sua posizione panoramica e la sua architettura medievale. Nonostante i soprusi la resistenza armena è un fuoco eterno, è il canto silenzioso di un popolo che sfidando l’oscurità, intreccia la speranza con l’immortalità della propria antica terra, dove le montagne sembrano sussurrare segreti celesti e i monasteri incastonati tra le rocce risuonano delle preghiere di un tempo senza fine. Qui, il cielo abbraccia la terra in un'armonia sacra, e ogni pietra narra di un popolo che custodisce l'eternità.Un ringraziamento speciale a Karo Serobyan di Original Armenia per il supporto logistico e alla nostra fantastica guida ed autista Narek, in foto insieme al centro insieme a Simone Guida, Luca Di Bianca e Giovanni Andrea Murgia.
In basso il link dell'articolo del giornalista Mauro Cifelli su "Roma Today".
Luca Di Bianca, da Guidonia all'Armenia per un documentario sugli esuli di guerra armeni
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