LIBANO
Nella terra dei fenici
LIBANO, marzo 2023
Sii come il cedro che profuma anche l'ascia che lo abbatteIl cedro è simbolo di immortalità ed eternità, incarna la grandezza d'animo e l'elevazione spirituale, per l'altezza del suo fusto e dei suoi rami. Domina la bandiera del libano fra le due strisce rosse che rappresentano il sangue puro versato per il conseguimento della liberazione del paese, mentre il bianco simboleggia la pace e la neve che copre le montagne della nazione.Il Libano è il paese che la Bibbia definisce la “Terra del Latte e del Miele”. Una terra con abbondanti risorse naturali, porti sicuri, difese sulle montagne, un clima mediterraneo, una popolazione di commercianti e trafficanti. Un paese crocevia tra il Cristianesimo e l’Islam, un punto d’incontro da millenni tra civiltà differenti, con 18 confessioni religiose.
Dopo la prima guerra mondiale insieme alla Siria, diventa una sorta di protettorato Francese e solo nel 1943 ottiene l’indipendenza.
Iniziano anni di alternanza tra disordini e stabilità, tra prosperità economica e conflitti con gli Israeliani. Sono gli anni della CIA, del Mossad e del JetSet Internazionale. Negli anni ’60 Beirut diventa il centro finanziario ed economico di tutto il Medio Oriente, la Svizzera Araba, con servizi Bancari e amministrativi moderni e competitivi. Con un regime economico di libero scambio, favorito dallo spiccato senso degli affari dei suoi abitanti.
Dalla Seconda Guerra Mondiale fino agli anni 80, il Libano è stato un paese quasi neutrale e sopratutto un punto di arrivo e rifugio delle migliaia di profughi Palestinesi che avevano fatto in Beirut sia la sede dell’OLP che della maggior parte dei centri profughi. Un infamia che resterà per sempre nella storia è la strage che l’esercito Israeliano nel 1982, fece nei Campi Profughi di Sabra e Shatia a Beirut Sud, in cui vennero massacrati più di 3.000 Palestinesi tra donne e bambini. Da quel giorno ha inizio una guerra civile che in breve tempo distruggerà quasi tutto il paese. Gli Israeliani invadono, uccidono, massacrano, chiunque gli capiti; la NATO fa finta di intervenire cercando di fare smettere le atrocità. Una guerra civile che dura dal ’75 al ’90 danneggiando quasi tutte le infrastrutture, ma non i servizi bancari, finanziari e assicurativi. Nel 2006 c’è di nuovo un’altra guerra, questa volta tra Israeliani e gli Hezbollah, il gruppo radicale degli Sciiti Iraniani. Le tensioni ancora oggi non cessano di esistere
Il Libano è una Repubblica che per legge deve avere ogni volta che si fanno le elezioni: Presidente un Maronita, I° Ministro un Sunnita, Presidente Parlamento un Sciita; e poi Drusi, Alawiti, Greco Ortodossi, Greco Cattolici, Armeni tutti quanti in parti quasi uguali.
BEIRUT
Piazza dei martiri e moschea Mohammad al AminThe egg (doveva essere un cinema ma la guerra bloccò i lavori, oggi è una struttura abbandonata)Beit Beirut (museo che ospita frammenti della storia moderna della città)Pigeon RockCampo profughi di Shatila, periferia di BeirutJEITA GROTTOTRIPOLI cità del nord a maggioranza sunnitaBYBLOS antica città feniciaBATHROUN le mura fenicieQADISHA VALLEY Qozhaya, uno dei monasteri della valleFORESTA DEI CEDRI DI DIO, BCHARREBAATARA GORGEANJAR antica città bizantinaBAALBEK La città deve il suo nome allo storico santuario per il culto del dio del sole e della fertilità (Baal). Con Alessandro Magno il santuario fu dedicato al dio greco del sole e la città cambio nome in Heliopolis (la città del sole). Quando divenne parte della Palestina romana il santuario venne dedicato infine a Bacco. Sotto Nerone venne edificato il grandioso tempio di Giove, un colosso più grande anche del Partenone.CHOUF RESERVEBEITEDDINE Residenza dell'Emiro BashirSIDONE antica città fenicia, conosciuta per il suo castello crociato sul mare, i suq ed i caravanserragliTIRO teatro dell'assedio contro i persiani di Alessandro Magno, oggi è una importante destinazione balneare
VISITA AI CAMPI PROFUGHI DI SHATILA
Ringrazio le persone che continuano ad acquistare i miei libri e rendono possibile tutto questo: donazioni in denaro, materiale sportivo e didattico, vestiti e giocattoli. Grazie ai bambini delle scuole dell'"Asilo nel Bosco" di Ostia e dell'Istituto Sant'Anna di Roma per i regalini ed i disegni che sono stati consegnati da me ai loro coetanei dei campi profughi di Shatila, periferia di Beirut.