LE FERITE DELLA BOSNIA
Viaggio tra Orfanotrofi, istituti psichiatrici e famiglie disagiate
BOSNIA, Aprile 2022
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ORFANOTROFIO DI MOSTAR "Djeciji dom"
HADZICI, visita e donazioni ad alcune famiglie disagiate
ISTITUTO PER DISABILITA' FISICHE E MENTALI, ZAVOD DRIN, FOJNICA
Laboratorio dei ragazzi disabili per fare i "lavoretti" da vendere nei mercati locali e donazioniTraduzione "Lo sport non ha confini Pubblicato 6. aprile 2022 Tre italiani, atleti attivi, allenatori di calcio, volontari del cuore, Cristina, Luca e Nicolas hanno trascorso la giornata con gli allenatori del KSS Drin Institute."
SARAJEVO
"cupe vampe livide stanze, occhio cecchino etnico assassino; alto il sole sete e sudore, piena la luna nessuna fortuna. Ci fotte la guerra ceh armi non ha, ci fotte la pace che ammazza qua e là, ci fottono i preti i pope e i mullah, l'ONU, la NATO, la civiltà. Bella la vita dentro a un catino, bersaglio mobile di ogni cecchino, bella la vita a Sarajevo città, questa è la favola della viltà." (GLF)
BascarsijaBiblioteca di Sarajevo, ricostruita dopo essere stata distrutta dall'esercito della Repubblica Srpska nel 1992 durante l'assedio che durò fino al 1996.Le rose di Sarajevo sono dei simboli commemorativi; della resina rossa è stata versata nei fori sull'asfalto provocati dalle bombe durante l'assedio.Il tunnel di Sarajevo fu costruito durante l'assedio dai bosniaci con lo scopo di collegare la città che era stata interamente isolata e circondata dalle forze serbe, con un'altra e molto più estesa parte del territorio bosniaco, passando al di sotto dell'area neutrale dell'aeroporto istituita dalle Nazioni Unite. Il ponte latino, nei cui pressi nel 1914 fu ucciso l'erede al trono di Austria e Ungheria Francesco Ferdinando d'Asburgo-D'Este e la moglie da parte dello studente serbo Gavrilo Princip.
SREBRENICA
Il massacro di Srebrenica è stato un genocidio di 8372 bosniaci musulmani e quasi altrettanti dispersi, per la maggioranza ragazzi e uomini, avvenuto nel luglio 1995 durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina.
La strage fu perpetrata da unità dell'Esercito della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina guidate dal generale Ratko Mladić, in quella che al momento era stata dichiarata dall'ONU come zona protetta e che si trovava sotto la tutela di un contingente olandese dell'UNPROFOR.
La sentenza della Corte internazionale di giustizia del 2007 ha stabilito che il massacro, essendo stato commesso con lo specifico intento di distruggere il gruppo etnico dei bosgnacchi, costituisce un "genocidio". Ratko Mladić e Radovan Karadžić (all'epoca presidente della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina) sono stati condannati all'ergastolo.
Quando l'Esercito della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina riesce ad entrare definitivamente nella città di Srebrenica, migliaia di musulmani si accalcano intorno al quartier generale dai caschi blu dell'ONU olandesi.I militari olandesi e i rifugiati radunati intorno alla loro base assistettero inermi ad episodi di violenza. Alcuni uomini furono portati via e uccisi, alcune donne violentate. Sembravano uccisioni casuali, invece era un massacro «pianificato e coordinato ad alto livello».300 persone che avevano trovato rifugio all’interno della base, furono consegnati ai serbi dagli stessi caschi blu.I maschi dai 12 ai 77 anni furono separati dalle donne, dai bambini e dagli anziani, apparentemente per essere interrogati.I prigionieri venivano imbarcati su camion e autobus. A quel punto venivano trasportati lontani dalle zone abitate, fatti scendere, messi in fila e uccisi con un colpo alla testa. I loro corpi venivano poi spinti con alcuni bulldozer dentro fosse comuni e sepolti.Sono state scoperte decine di fosse comuni e i resti umani sono state identificati grazie agli esami del DNA.-«Ce ne torniamo a casa» cantano i soldati olandesi in calzoncini corti mentre ballano e tracannano birra con i serbi che applaudono divertiti- (cit)...rimangono i loro vergognosi graffiti nel quartier generale... protagonisti e complici delle violenze sessuali inflitte alle donne bosniache
...DON'T FORGET...
...passaggio a Trebinje e alcuni vestiti e giochi donati...
Nel link articolo di Claudia Crocchianti